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Siamo un’azienda agricola biologica a ciclo chiuso a 850 mslm in provincia di Rieti, costituita nel gennaio 2016. Nasciamo con l’intenzione di utilizzare il valore sociale e culturale dell’agricoltura, partendo dalla cura della terra e utilizzando i prodotti agricoli come strumento di coesione territoriale.

Storia

in principio eravamo Alessandra Maculan e Miguel Acebes, che dopo diversi anni di lavoro nel campo della gestione di progetti culturali nazionali e internazionali in teatro e musica tra Roma, Madrid, Ginevra e Milano, in seguito alla nascita della nostra prima figlia, abbiamo sentono il bisogno di sviluppare un progetto in grado di conciliare diversi aspetti della produzione agricola.

Abbiamo scelto di utilizzare il casale e i terreni dei nonni di Miguel, che nel frattempo erano in stato di abbandono.

L’azienda è nata nel gennaio 2016 grazie all’incubatore d’impresa RestartApp, durante il quale abbiamo perfeziona il business plan e vinto il terzo premio per l’avvio dell’impresa.

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Produzione  agricola

L’azienda basa la propria produzione agricola su tre cicli tipici della zona, controllando tutta la filiera produttiva, dal seme alla vendita al dettaglio:

  • La filiera del pascolo, con una mandria di una ventina di bovini e i pollai mobili con polli e galline, allevati con il pascolamento razionale Voisin. La carne ottenuta, 100% grass fed, viene venduta a domicilio in pacchi famiglia.
  • la filiera del grano, partendo dal grano Rieti, il grano locale del territorio reatino, con il coinvolgimento di altre aziende agricole con cui Tularù ha costituito la Cooperativa dei grani antichi del reatino. Il grano viene trasformato in farina e Tularù produce pane e prodotti da forno che vende al dettaglio e all’ingrosso, valorizzando un grano altrimenti destinato a perdersi. All’interno della filiera viene coinvolto anche un pastificio di Rieti che produce pasta fresca.
  • la filiera dell’orto, coltivato con l’agricoltura organico rigenerativa. I prodotti ottenuti vengono trasformati e venduti nell’agriturismo o sotto forma di conserve.
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Attività

A Tularù i prodotti agricoli rappresentano uno strumento per rafforzare la coesione territoriale, utilizzando ed esaltando la complicità dei consumatori nella cura e nella costruzione di un paesaggio.

Coerentemente con questa filosofia, gli eventi e le attività programmate contribuiscono alla costruzione di un nucleo forte e stabile di persone che condividono i valori aziendali. Le attività principali sono:

  • OSPITALITA’: Tularù ha una cucina aperta tutti i fine settimana, B&B, campeggio e un parco giochi “treenest” tra gli alberi, unico nel centro Italia. L’azienda si sta dotando di un agricampeggio con bungalow e piazzole, organizziamo feste, grigliate ed eventi di autoraccolta per coinvolgere attivamente i partecipanti nell’esperienza produttiva.
  • Scuola Natura e Outdoor Camp, settimane residenziali in cui i bambini e gli adolescenti vivono una settimana immersi nella natura e partecipano attivamente alla cura del contesto che li nutre e li ospita
  • Festa della mietitura, durante la quale gli anziani della zona mostrano le tecniche di mietitura manuale, che durante millenni hanno mantenuto forte la coesione territoriale delle aree rurali
  • Laboratori, rassegne di film e documentari, presentazioni di libri, concerti e spettacoli, in equilibrio tra svago e consapevolezza.

Sostenibilità

Tularù sostiene la fisiologica rigenerazione delle risorse naturali, attraverso strumenti come:

  • gestione delle acque, tramite la fitodepurazione, la raccolta delle acque piovane e la lavorazione dei terreni utilizzando le key-lines, in grado di ridurre il dilavamento dei terreni
  • il sequestro di carbonio, attraverso l’utilizzo del Pascolamento Razionale Voisin, l’utilizzo delle cippature delle potature e l’utilizzo del biochar
  • la trasformazione e il riutilizzo di tutti gli scarti aziendali, rendendo il ciclo produttivo a ciclo chiuso
  • la diversificazione di diverse energie rinnovabili; il casale è alimentato con fotovoltaico, solare termico e pirolisi a fiamma rovesciata.
  • Tutti gli eventi sono organizzati senza plastica monouso e i mezzi aziendali sono alimentati a GPL.
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Appennino
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L’azienda è tra le assegnatarie del progetto PNRR “NextAppennino” – Misura B2.1 a sostegno delle attività turistiche del cratere del sisma. Il finanziamento complessivo ammonta ad € 248.673,60

con il quale Tularù sta trasformando e migliorando le proprie strutture di accoglienza. Entro la fine del 2016 a Tularù avremo un nuovo campeggio, dei bungalow, una sala per la ristorazione e le attività culturali e di formazione, il B&B esistente rimesso a nuovo.

 

 

 

 

 

 Progetti e ricerca 

  •  il progetto sul Pascolamento Razionale Voisin, volto all’implementazione del metodo e all’analisi dei prodotti finiti, è sostenuto dalla Regione Lazio e realizzato in collaborazione con l’Università della Tuscia, l’Università di Groningen (Olanda) e Deafal.
  • Tularù è tra le aziende del progetto Europeo “Carbon Farm Med”, nato per studiare le applicazioni future del Carbon Farming e certificare scientificamente la capacità di sequestro di carbonio delle tecniche adottate.
  • Parte nel 2016 sostenuta dal premio per il Primo insediamento dei giovani in agricoltura, del PSR della Regione Lazio
  • Dal 2016 collabora attivamente con l’ARSIAL per il riconoscimento e la diffusione dei grani utilizzati
  • Partecipa attivamente alla ricerca commissionata dalla Fondazione Garrone alla Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano, sull’impatto sociale delle aziende uscite da Restartapp in Appennino
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Rete territoriale e nazionale

Tularù agisce in collaborazione con diverse associazioni locali e nazionali e ha partecipato attivamente al percorso costitutivo di alcune di esse, come la ANPAOR – Associazione Nazionale Produttori Agricoltura Organica Rigenerativa o l’associazione R.A.M.I. – Rete Agroecologica Microfarm Italia. È parte della rete dei Panificatori contadini; ha partecipato ai momenti fondativi di PAU (Panificatori agricoli urbani)

Nel 2024 Tularù è stata parte del progetto “il pane di Francesco” in occasione delle celebrazioni dell’ottavo centenario del presepe di Greccio, creando la ricetta di un pane francescano con le farine delle valli reatine e diffondendolo nel territorio facendosi animatore della riapertura di vecchi forni di comunità nei Borghi del reatino.

Inoltre Tularù è una delle aziende aderenti alla rete Slow Grains di Slow Food ed è associata alla rete internazionale Wwoof – World Wide Opportunities in Organic Farms.

Interviste e pubblicazioni

In questi anni sono stati numerosi i media nazionali che hanno raccontato il progetto e i metodi portati avanti da Tularù, tra i più significativi si segnalano le trasmissioni Geo, Linea Verde e Report su Rai 3, Rai news 24, TG2 e TGR Lazio.

Anche i giornali nazionali, sulle loro rubriche dedicate a cibo e territorio hanno parlato di Tularù, come il Corriere della Sera, la Repubblica, il Manifesto, oltre a riviste specializzate come il Gambero Rosso, Altreconomia o Terra Nuova.

L’esperienza inoltre è stata raccontata in diversi libri come:

“Grani antichi, pane nuovo” e “Cibo Ribelle” di Gabriele Bindi, entrambi  editi da Terra Nuova.

“Fragole d’inverno” di Fabio Ciconte edito da Laterza

“Agricoltura Organica Rigenerativa di Matteo Mancini” edito da Terra Nuova

“Pane Buono” di Laura Filios e Luca Martinelli, edito da Altreconomia

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